“Se non uccide, fortifica”: sviluppare la “resilienza” per trarre vantaggio dalle situazioni avverse

flow.jpgA cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma

 

In fisica con il termine resilienza si indica la proprietà di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi. Per trasposizione in psicologia il termine resilienza intende la capacità di un individuo di far fronte a eventi negativi e traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita di fronte alle difficoltà, resistendo con successo alle situazioni avverse e imparando a sviluppare competenze dalle situazioni avverse e rafforzando la fiducia in se stessi e nel proprio agire.

La resilienza è dunque  la capacità di far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita” nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo. Secondo Stefan Vanistendael (2000) “la resilienza designa non solo la capacità di opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, non si limita a una resistenza, ma permette la costruzione, anzi la ricostruzione di un percorso di vita”.

L’azione della resilienza può essere paragonata al sistema immunitario con cui il nostro organismo risponde alle aggressioni dei batteri. Di fronte agli stress e ai colpi della vita, la resilienza dà infatti luogo a risposte flessibili che si adattano alle diverse circostanze ed esigenze del momento.

Una delle caratteristiche più importanti della resilienza è proprio la capacità di trasformare un’esperienza dolorosa in apprendimento, inteso come la capacità di acquisire competenze utili al miglioramento della qualità di vita e all’organizzazione di un percorso autonomo e soddisfacente. L’evento traumatico, che in molti casi rischia di far richiudere la persona solo ed esclusivamente nella condizione di dolore, causando azioni e comportamenti spesso nocivi, può divenire, al contrario, motore di cambiamento possibile.

Si tratta di incontrare la sofferenza, accettarla e trovare forme di elaborazione che permettano alla persona di integrare le parti luce con le parti buie, le risorse con i limiti, e comprendere che l’esperienza traumatica o di stress, che rimane scritta nel profondo dell’animo, diventerà occasione formativa.

 

Gli individui resilienti sono coloro che hanno trovato in se stessi, nelle relazioni umane, nei contesti di vita gli elementi e la forza per superare le avversità.

Resiliente è dunque la persona che impara:

 

– A sopportare i dolori senza lamentarsi

– A reggere le difficoltà senza disperarsi

– Ad avere il coraggio di intraprendere con consapevolezza una via che sa essere tortuosa o, comunque, non la più semplice

– Ricorda di essere esposto al pericolo in quanto mortale, e nel contempo affronta ciò che lo ostacola per cercare di superarlo con audacia

 

A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono diversi fattori, primo fra tutti la presenza all’interno come all’esterno della famiglia di relazioni con persone premurose e solidali. Questo tipo di relazioni crea un clima di amore e di fiducia, e fornisce incoraggiamento e rassicurazione favorendo, così, l’accrescimento del livello di resilienza. Gli altri fattori coinvolti sono:

 

– Una visione positiva di sé ed una buona consapevolezza sia delle abilità possedute che dei punti di forza del proprio carattere

– La capacità di porsi traguardi realistici e di pianificare passi graduali per il loro raggiungimento
– Adeguate capacità comunicative e di “problem solving”
– Una buona capacità di controllo degli impulsi e delle emozioni

– Alta tolleranza alla frustrazione ossia l’abilità di resistere di fronte ai fattori stressanti senza lamentarsi delle difficoltà incontrate

– Senso dell’umorismo (è importante imparare ad avere quell’umorismo che di fronte a una situazione più o meno spiacevole o sconveniente, ci riorienta)

 

Ma come possiamo fare per diventare resilienti? Dis eguito alcuni importanti suggerimenti:

 

Osservare consapevolmente la nostra vita e agire su di essa per imparare a essere presenti, e non solo passeggeri o testimoni della nostra esistenza

– Nutrire una visione positiva di noi stessi: accrescere la fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto del proprio istinto sviluppa resilienza

– Prendersi cura di se stessi: imparando a prestare attenzione ai nostri bisogni e  sentimenti. Impegnandoci in attività che ci piacciono e che troviamo rilassanti

Distinguere ciò che possiamo e non possiamo controllare e cambiare. Se la situazione può essere cambiata, allora programmare un graduale cambiamento step by step

Imparare dal passato: guardare ad avversità passate per ricavare lezioni utili a migliorare le proprie attuali strategie di fronteggiamento

– Creare rapporti sociali: buone relazioni con i familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è interessato a voi e vi ascolta rafforza la resilienza

Evitare di vedere le crisi come problemi insormontabili: non possiamo cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma possiamo cambiare il modo di interpretare e  rispondere agli stessi

Sviluppare obiettivi realistici: impariamo a fare qualcosa regolarmente, anche se sembra una realizzazione piccola, che permetta di muoverci verso i nostri obiettivi. Invece di focalizzarci sui compiti che sembrano irrealizzabili, domandiamoci ” Che cosa posso compiere oggi che mi aiuti a muovermi nella direzione in cui voglio andare?”

– Cercare opportunità per imparare. Le persone spesso imparano qualcosa su loro stesse e osservano come, per certi aspetti, nella lotta con la perdita sono cresciute. Molte persone che hanno avuto esperienze tragiche ed avversità, hanno conseguito miglioramenti nelle relazioni, un più ampio senso di forza personale anche in momenti di vulnerabilità, un incremento di autostima, una più sviluppata spiritualità, e un maggiore apprezzamento per la vita

 

In conclusione possiamo affermare come sviluppare la resilienza ci permetta di  trasformare e modificare gli occhiali con i quali si osservano gli eventi della vita.

La resilienza non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo; essa presuppone invece comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque. Un percorso psicologico può essere molto importante nel permettere alla persona di sviluppare la resilienza.

Ricordiamoci sempre che avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress della vita o essere infallibili. L’individuo resiliente è colui che è disposto al cambiamento quando necessario, che accetta  di poter sbagliare, e di poter correggere la “rotta” e sa assumersi il rischio di vivere una vita e tutto quello che comporta, piuttosto che limitarsi a guardarla da fuori, come spettatore

 

 La Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma, riceve privatamente su appuntamento

 

Per contatti:

https://psicologoinfamiglia.myblog.it/list/contatti/contatti.html

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