A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te (Jim Morrison)
Ognuno di noi convive quotidianamente con delle voci interiori che ci parlano e continuamente monitorizzano il nostro operato e i nostri comportamenti. A volte queste voci sono nostre, altre volte sono quelle di tutti coloro che hanno occupato o occupano un ruolo rilevante nella nostra vita: genitori, insegnanti, amici.
Da quando ci alziamo la mattina fino a sera siamo continuamente rapiti da un flusso continuo di pensieri “Dovrei… Devo… Bisognerebbe che… Sarebbe meglio che …”
Dobbiamo però fare attenzione a non rimanere imprigionati dai continui devo e dovrei che rimbalzano nella nostra testa e soprattutto imparare a distinguere da dove provengono determinati condizionamenti. Infatti mano a mano che cresciamo perdiamo la nostra spontaneità e cominciammo ad interiorizzare i “devi” degli adulti che ci sono vicini ma anche della società in cui viviamo.
Facciamo alcuni esempi che abbiamo spesso sentito ripeterci sin da quando eravamo piccoli:
– Devi essere buono!
– Devi essere bravo!
– Non fare storie!
– Devi lavorare sodo!
– Devi essere bello!
– La vita non è un divertimento!
– Devi stare attento!
– Devi finire quello che hai iniziato!
– Devi essere perfetto!
– Devi prenderti le tue responsabilità!
– Non devi commettere errori!
– Non devi dare preoccupazioni!
– Devi avere successo!
– Devi farti una famiglia!
E più in generale ecco alcune credenze molto diffuse:
– Gli uomini veri non piangono
– Una brava donna è sempre paziente
– Prima il dovere poi il piacere
– I vincitori sono più importanti degli sconfitti
– Una coppia senza figli non è una vera famiglia
– Gli eterosessuali sono migliori degli omosessuali
– La donna è nata per essere madre
– Una coppia sposata è migliore di una coppia che convive
– I figli per essere “normali” devono avere una mamma e un papà
– Le questioni lavorative sono più importanti di quelle private personali
Potremmo fare un’infinità di esempi. Il vero problema che sta alla base di tutto è che quando seguiamo indicazioni, precetti, divieti che non si conciliano con la nostra coscienza o il nostro modo di essere stiamo male anche se in questo modo magari piacciamo tanto agli altri.
Dunque molto spesso impersoniamo ruoli e ci travestiamo da qualcuno che non siamo con la finalità di essere accettati e amati da chi ci è vicino.
Ma quando le regole secondo le quali viviamo sono state determinate dagli altri e noi continuiamo ad agire seguendole senza chiederci cosa realmente siamo e cosa vogliamo, si determina una condizione assolutamente sfavorevole al nostro benessere che comporta l’autosvalutazione del se e la repressione di bisogni e desideri profondi.
Dunque è necessario liberarsi da tutte quelle voci interiori inutili, restrittive e inappropriate al proprio modo di essere. Ma come?
Imparando ad assumere quell’atteggiamento interiore che gli psicologi chiamano “assertività” e che ci permette di riconoscere ed esprimere le nostre emozioni, difendere i nostri diritti, manifestare i nostri bisogni, preferenze, desideri, critiche. In che modo? onestamente, adeguatamente, nel rispetto dei diritti e non dei desideri altrui.
Anche se nessuno ce lo ha mai insegnato dobbiamo imparare che ogni individuo durante tutta l’arco della sua vita ha diritto di:
– Essere trattato con rispetto
– Esprimere bisogni, opinioni e sentimenti
– Chiedere ciò che desidera
– Rifiutare una richiesta e dire di no
– Commettere degli errori
– Essere giudice del suo comportamento indipendentemente dalla benevolenza o dall’approvazione altrui
– Decidere se far valere o meno i suoi diritti
– Cambiare la sua opinione
– Decidere se farsi coinvolgere o meno dai problemi altrui
– Non essere perfetto
– Non capire
– Stabilire i propri limiti
– Decidere da solo
Rispettare e far rispettare i nostri diritti è la premessa fondamentale per il raggiungimento del benessere psicologico. Alcuni ci riescono più facilmente di altri.
L’aiuto di uno psicologo può essere prezioso nel sostenere l’individuo in un percorso verso l’autonomia che includa la capacità di superare i limiti imposti dalle credenze altrui che sono state interiorizzate durante l’infanzia e rafforzi la propria personalità e la fiducia in se stessi.
Maria says:
L’aggressività passiva può essere frutto di tali condizionamenti?