A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma
Il termine nostalgia deriva dal greco “nostos” (ritorno) e àlgos (dolore) ed è entrato nel vocabolario europeo solo nel XVII secolo grazie al medico svizzero Johannes Hofer che per la prima volta utilizzò questo termine per riferirsi ai sintomi psicologici e fisici mostrati dai mercenari svizzeri di stanza in territori stranieri. Hofer era alle prese con una patologia diffusa tra i connazionali, costretti dall’arruolamento come truppe mercenarie: “nostalgia” era la designazione dotta del “dolore per la lontananza da casa”, stato che talvolta portava i soldati alla morte.
La nostalgia è infatti quello stato emotivo che ci parla di un momento in cui dolorosamente si avverte che è impossibile il ritorno.
Oggi ci domandiamo: quali sono i contenuti della nostalgia? Cosa la provoca? Che funzioni psicologiche assolve?
Nell’articolo “Nostalgia: Content, Triggers, Functions” pubblicato dal ricercatore Tim Wildschut e colleghi sul Journal of Personality and Social Psychology nel 2006 si tenta di rispondere a queste domande.
Da queste ricerche emerge sostanzialmente che le persone provano nostalgia soprattutto ricordando qualcosa che li ha coinvolti in prima persona, momenti nei quali hanno agito il ruolo di protagonisti della scena e solo più raramente ricordando momenti nei quali erano osservatori esterni. In altre parole si ricorda più nostalgicamente per esempio un abbraccio ricevuto che uno osservato.
Gli oggetti più frequenti di esperienze nostalgiche sono soprattutto eventi topici (lo scambio degli anelli al proprio matrimonio o il primo bacio) e persone (sono ovviamente quelle significative: genitori, fratelli, compagni, amici, un loro sguardo, un sorriso, un gesto, o un momento vissuto insieme a loro), solo più raramente situazioni (una gita), periodi della vita e, sorprendentemente, anche animali.
Ma quando ci assale la nostalgia? Gli studi hanno evidenziato che nel 38% dei casi essa sembra indotta da uno stato d’animo negativo, in particolare da un senso di solitudine.
Un altro elemento attivante della nostalgia sono le interazioni sociali, ovvero il rivedere persone che erano con noi tempo fa e ricordare con loro quello che è accaduto nel passato.
Seguono gli input sensoriali (come gli odori e la musica in grado di far emergere contenuti mnestici), poi gli oggetti, eventi simili a quelli già vissuti (ad es. una gita al mare che ricorda un’altra gita al mare), l’inerzia (ovvero momenti in cui non si ha molto da fare come durante un viaggio in treno), emozioni positive, anniversari e situazioni.
E ora forse la domanda più importante: che effetto ha la nostalgia sul nostro stato mentale? I ricercatori affermano che essenzialmente essa genera un’emozione positiva (spesso come controbilanciamento di uno stato d’animo negativo, soprattutto di solitudine), consolida i legami sociali ed accresce l’autostima.
La nostalgia torna a galla per ricordarci che abbiamo un passato e che quello che abbiamo vissuto ha avuto un senso per noi.
Secondo il professor Constantine Sedikides, direttore del Centro di ricerca sull’identità personale dell’Università di Southampton, Regno Unito, non si tratta di una debolezza ma di una risorsa: “Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto”.
Con i colleghi del dipartimento di Scienze e psicologia, lo scienziato ha analizzato gli effetti della nostalgia su un gruppo di volontari. Tutti hanno reagito positivamente agli stimoli, raggiungendo uno stato di serenità rispetto a molte brutte esperienze passate. “La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale – si legge nel report dello psicologo inglese – ed è fonte di positività, importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente”.
Nostalgia: Content, Triggers, Functions”, Journal of Personality and Social Psychology 2006, Vol. 91, No. 5, 975–993
“La nostalgia: che cos’è, cosa la provoca e a cosa serve”: Articolo a cura della Dott.ssa Giulietta Capacchione in https://psicocafe.blogosfere.it/2008/05/la-nostalgia-che-cos-cosa-la-provoca-e-a-cosa-serve.html
yericet says:
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