Attacchi di panico, fulmini a ciel sereno

Attualmente, secondo le statistiche, sarebbero più di 2 milioni gli Italiani che soffrono di “attacchi di panico”. Il disturbo si manifesta generalmente tra i 15 e i 35 anni con una seconda punta d’insorgenza tra i 44 e i 55 anni; diffuso in misura maggiore nella popolazione femminile, è in aumento tra gli uomini, soprattutto professionisti e manager.
Ma cosa si intende esattamente per “attacco di panico”?
L’attacco di panico è un disturbo d’ansia; potremmo definirlo come la manifestazione fisica di un disagio psicologico che si esprime con un’eccessiva reazione di paura e ansia nei confronti di quello che percepiamo come un pericolo, anche se in realtà non è tale.
E’ caratterizzato da sintomi d’ordine fisico/neurovegetativo (tachicardia, senso di soffocamento, fitte al torace, sudorazione abbondante, tremori, rigidità muscolare) e psichico (senso di morte imminente, per infarto o ictus, paura d’impazzire e/o di perdere il controllo di sé).
Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti, si parla di “Disturbo di panico”.
Chi soffre di tale disturbo è consapevole di quanto questi attacchi siano immotivati ed irragionevoli, ma non sa assolutamente cosa fare per eliminarli e, spesso, l’intensità dei sintomi, la paura e l’angoscia che ne derivano inducono il soggetto colpito a correre dal proprio medico o al Pronto Soccorso più vicino; le crisi infatti colpiscono l’individuo come un “fulmine a ciel sereno”, all’improvviso, spesso durante lo svolgimento delle normali attività.
La durata degli attacchi è generalmente di pochi minuti che però possono sembrare lunghissimi per l’angoscia che procurano. Quando tutto finisce, resta la paura che tutto possa ripetersi: si inizia così ad “aver paura della paura”; è questo il “circolo vizioso del panico” che compromette seriamente la vita a chi ne è colpito.
Per intervenire efficacemente sul disturbo è fondamentale ricorrere ad un aiuto specialistico di uno psicologo o psicoterapeuta che saprà accompagnare la persona verso la risoluzione e la comprensione dell’origine del problema.
Nel trattamento del disturbo di panico la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere particolarmente efficace è la “cognitivo-comportamentale”: qui il paziente svolge un ruolo “attivo” nella soluzione del suo problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali.
Uno dei primi obiettivi della terapia cognitivo-comportamentale è quello di aiutare la persona a capire che gli sgradevoli sintomi fisici che prova durante l’attacco di panico sono solo una conseguenza dell’ansia e non sono, dunque, pericolosi: nulla di quello che si teme accadrà veramente. Inoltre, mediante l’apprendimento di tecniche mirate (rilassamento, controllo della respirazione, ecc.), è possibile imparare a fronteggiare le spiacevoli sensazioni fisiche che caratterizzano le crisi. Una fase particolarmente importante è quella in cui il terapeuta guida gradualmente l’individuo ad esporsi alle situazioni temute ed evitate a causa del panico. Si comincerà da quelle più facili, per passare via via a quelle più “paurose”: in questo modo il paziente potrà rendersi conto, direttamente, che esse non costituiscono un pericolo oggettivo per la sua incolumità e conquistare così una vita più serena.
Nei casi più gravi, quando le forze del paziente non sono sufficienti a modificare il proprio atteggiamento (malgrado il sostegno della psicoterapia), il trattamento psicoterapeutico viene integrato (mai sostituito) con quello farmacologico.

Articolo pubblicato all’interno della Rivista Bimestrale Raifly – Mar. Apr. 2008 (in distribuzione presso la R.A.I Radio Televisione Italiana)

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà

6 thoughts on “Attacchi di panico, fulmini a ciel sereno”

  • ciao!io soffro di crisi d’ansia…e devo ammettere ke i sintomi ke hai descritto sn proprio i miei!(sl ke a me gira anke la testa)…quando prende una crisi d’ansia esiste un modo per ingannare la paura o tecnike di rilassamento?rx per favore!!!

  • Cara Arianna,
    innanzitutto ti ringrazio per esserti rivolta a me.
    Veniamo al tuo quesito: mi chiedi se esistono modalità per “ingannare” la paura o tecniche di rilassamento.
    Generalmente nella terapia degli attacchi di panico vengono insegnate al paziente sia tecniche di rilassamento (ne esistono di svariate e comprendono strategie del controllo della respirazione come anche training di rilassamento corporeo) come anche strategie del controllo del pensiero, che, nel caso del panico, è un pensiero solitamente “catastrofico”, ossia concentrato sulle paure irrazionali di un qualcosa di terribile che sta per accadere (es:paura di morire, di perdire il controllo, di impazzire).
    Per imparare ad utilizzare queste tecniche nel modo migliore è necessario rivolgersi ad uno specialista che sceglierà quale tipo di “percorso terapeutico” è il più adatto per il paziente che ha davanti e, oltre ad insegnare le varie strategie di fronteggiamento, aiuterà la persona a comprendere il “perchè” ha sviluppato la sintomatologia.
    Comprendere il motivo per cui sono insorte e insorgono le crisi di panico è un momento importante in quanto permette alla persona di conoscersi più a fondo ed affrontare i “conflitti” che sono spesso alla base di tale sintomatologia.
    Spero di averti risposto e di non essere stata troppo “tecnica” nella mia spiegazione.
    Mi sento infine di darti alcuni ultimi suggerimenti:
    1. Fai una visita medica per escludere patologie di tipo organico che possano procurarti disturbi d’ansia.
    2. Approfondisci le tue conoscenze sul panico con testi sull’argomento (nei suggerimenti bibliografici di questo blog ne trovi alcuni molto interessanti ed utili)
    3. Se senti che il tuo problema peggiora e soprattutto non ce la fai a fronteggiarlo da sola, rivolgiti ad uno psicologo che possa aiutarti.

    Laddove avessi ulteriori dubbi o volessi chiedermi maggiori informazioni puoi scrivermi in privato all’indirizzo e.mail che trovi nella sezione “Contatti”

    In bocca al lupo

    Dott.ssa Francesca Saccà

  • Buongiorno,
    sono di Arezzo e sono in terapia col dott.Nardone,lo consoce?o conosce la sua metodologia?
    So che puo’ essere strano che io le chieda un parere su un suo collega ,ma mi farebbe piacere che da esperta mi desse un opinione.

  • salve! proprio oggi mi è capitato un attacco di panico durante un compito in classe: stavo facendo la verifica di tedesco (la mia materia preferita) quando ad un certo punto ho confuso le regole grammaticali e sentivo le lacrime sul viso x la paura e mi sentivo soffocare, nn essendo riuscita a tranquillizzarmi ho consegnato così la verifica. Vi prego datemi un consilio x tranquillizzarmi quando mi viene una attacco xkè io ai miei ho detto k voglio andare dallo psicologo ma loro nn si rendono conto della gravità della questione. io faccio la terza liceo linguistico e sn sempre molto stressata. aiutatemi x favore xkè nn voglio k mi kapiti ancora visto k nn è la prima volta.

  • Gentilissima Dottoressa,
    Sono una ragazza di 25 anni, e soffro di attacchi di panico da un mese,sono molto spaventata,ed è per questo che sto girando per i siti internet per trovare qualcosa che mi possa rassicurare,perchè,la sensazione è realmente quella di morire.Io perdo completamente i sensi,svengo davvero,probabilmente a causa dell’iperventilazione,come ho visto qui.
    Sto seguendo una psichiatra che mi ha prescritto delle medicine al momento,(purtroppo ora rimango sempre chiusa nella mia rete di paura,ho talmente tanta paura di svenire che evito perfino di andare a lavoro)ma volevo chiedere anche una cosa.. è possibile che gli attacchi di panico,si scatenino senza che ci sia una situazione di stress presente? Io ho avuto un’adolescenza dolorosa,ma stavo vivendo il momento più bello della mia vita.. è possibile che a distanza di anni possa venire fuori questo disturbo? Grazie.

  • Gentile Dottoressa, soffro di questo disturbo da 6 anni anche se non sono mai stata da uno psicologo ho tutti i sintomi di attacchi di panico, si ripetono spesso e non mi permettono di vivere. Da due settimane è come se non avessi più forza, quando cammino per casa mi sento debole con la sensazione di svenire e gli occhi li sento appesantiti molto affaticati. Ho bisogno d’aiuto, il medico curante mi ha prescritto delle gocce che assumo regolarmente ogni giorno, da due anni, ma il problema resta. Aiuto non riesco più ad uscire.

    Grazie

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