Subire l’altro: analisi del comportamento passivo

paperino.jpgA cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma

 

Il “comportamento passivo” contraddistingue tutte quelle persone che generalmente subiscono gli altri. Possiamo fare vari esempi:  un amico ci fa una richiesta, vorremmo rifiutare, ma diciamo ugualmente di “si”; un conoscente esprime un’opinione che noi non condividiamo,noi vorremmo dire il nostro punto di vista, ma rinunciamo.

Non necessariamente siamo “passivi” in tutti gli ambiti di vita: magari sul lavoro non diciamo quello che pensiamo al capo che ci critica, mentre non abbiamo problemi nel rimproverare aspramente il partner, i genitori, gli amici o magari i nostri figli. Viceversa possiamo farci valere sul lavoro ma non riusciamo ad esprimerci all’interno della nostra famiglia.

La persona passiva tende ad inibire le emozioni (rabbia, gioia, amore etc.) a causa di momenti di imbarazzo o tensione, o di sentimenti di colpa. Si sente spesso oppressa dagli altri e si scusa eccessivamente, anche quando non è il caso. E’ inoltre spesso depressa, ha un basso concetto di sé o si vede in balia degli altri.

Possiamo considerarci passivi se ci ritroviamo in una serie di comportamenti quali:

 

Subiamo gli altri  

– Abbiamo difficoltà nel fare richieste

– Abbiamo difficoltà nel rifiutare richieste, non riusciamo a dire di “no”

– Abbiamo difficoltà nel fare o accettare complimenti

– Abbiamo difficoltà nel comunicare agli altri ci ò che pensiamo

– Abbiamo difficoltà nel comunicare agli altri i nostri sentimenti

Cerchiamo di evitare il conflitto

– Abbiamo difficoltà nel prendere decisioni

– Abbiamo spesso paura di sbagliare

– Dipendiamo dal giudizio altrui

– Abbiamo bisogno dell’approvazione altrui

– Ci scusiamo spesso anche quando non è il caso

– Proviamo disagio in presenza di persone che non conosciamo bene

– Dopo aver “aggredito” una persona, ci sentiamo in colpa

La “persona passiva” può essere lodata dagli altri per il fatto di essere una persona che non crea mai difficoltà, ma il problema è che questa tende ad inibire le proprie emozioni (dalla rabbia, all’affetto, alla scontentezza, alla gioia, all’amore, ecc.) con il  risultato  che una persona che si comporta in questo modo difficilmente riesce a soddisfare un suo bisogno o un suo desiderio, ad instaurare rapporti con gli altri, a dire la sua opinione o ad accettare un complimento senza sminuirlo. La frustrazione provata nelle relazioni può portare l’individuo passivo a sentirsi impotente e a sviluppare bassa autostima. Ciò lo spingerà ad isolarsi sempre di più, a mantenere una bassa autostima e di conseguenza a continuare ad emettere comportamenti passivi. E’ molto importante imparare a lavorare sul comportamento passivo per evitare di cadere in problematiche psicologiche importanti quali bassa autostima, sentimenti di inferiorità, di rabbia o colpa, ansia  e disturbi psicosomatici, stati depressivi. L’aiuto di uno psicologo permette alle persone caratterizzate da questo modello comportamentale di capirne l’origine e le conseguenze nella vita di tutti i giorni. Lo psicologo aiuta inoltre la persona passiva a migliorare le sue abilità sociali e ad adottare comportamenti più funzionali al suo benessere psicologico.

 

2 thoughts on “Subire l’altro: analisi del comportamento passivo”

  • ivana visentin says:

    Questa sono io. Sto lavorando molto su di me con l’aiuto di uno psichiatra, ma non è facile e dopo 1 anno, il mio sforzo di migliorare il mio comportamento non è cambiato di molto! Ho 49 anni, ho qualche speranza!

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