‘Sacrifici d’amore’. Fino a che punto è giusto sacrificarsi per amore?

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta cogntivo comportamentale a Roma

 

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Il parere della Dott.ssa Saccà nell’intervista ‘I sacrifici che si fanno per amore’ per il programma ‘Love and Sex Affair’, Radio Base

CLICCA QUI SOTTO PER ASCOLTARE IL PODCAST CON L’INTERVISTA ALLA DOTTORESSA SACCA’:

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Il sacrificio (dal  sacrificium, sacer + facere, “rendere sacro”) è quel gesto rituale con cui dei beni (oggetti, cibo, animali o anche esseri umani), vengono tolti dalla condizione profana e consegnati al sacro venendo per questo dedicati in favore di una o più entità sovrumane, come atto propiziatorio o di adorazione. Il termine “sacrificio” ha tuttavia perso, nel lessico comune, quest’accezione  religiosa per intendere in generale uno sforzo, la rinuncia a qualcosa in vista di un fine.

Si sente spesso parlare di ‘sacrifici per amore’ e oggi vogliamo chiederci, per quanto sia giusto sacrificarci per una persona a cui teniamo, fino a che punto è sano spingersi?

Nella realtà si incontrano persone che oscillano tra atteggiamenti contrapposti, da un lato il timore di sacrificarsi per il partner e dall’altro il totale sacrificio che comporta l’annullamento di se stessi.

Un timore diffuso che condiziona l’uomo contemporaneo è proprio la paura di soffrire e di sacrificarsi. Oggi si è sempre meno disposti a contrattare il proprio carattere con qualcuno per crescere e maturare in una coppia. Molto spesso nel caso in cui ci si trovi nella situazione di incontrare qualcuno  si cerca di non correre rischi. Il sociologo Zygmunt Bauman parla di ‘relazioni con il tagliando’  (Bauman, 2003, p.31) fatte di controlli, per evitare che l’altro s’innamori troppo e diventi ingombrante.

Quando si crea una relazione è giusto sostenersi e la paura di concedersi all’altro non crea le basi per un sano rapporto basato sullo scambio e la reciprocità.

All’estremo opposto ci si imbatte in persone che si annullano completamente per il partner mettendo da parte se stesse. Al contrario di quanto si creda neanche questo è amore sano perché è un tipo di sentimento che soffoca e  strumentalizza l’altro. Le persone che amano in questo modo non sono capaci di sostenere e sopportare il senso di colpa che le assale se provano ad amare se stesse, devono quindi spostarsi e proiettarsi sull’Altro.

E dunque sacrificarsi o non sacrificarsi? La risposta è nel mezzo, ossia nel concedersi ma senza annullarsi.

L’amore sano è quello che prevede uno scambio equilibrato tra due partners che non si annientano nella loro identità ma si incontrano rispettandosi reciprocamente. Se si vuole bene a un’altra persona è normale che ci si impegni nel sostenerla soprattutto nei momenti più difficili ma è giusto farlo senza annullare ciò che siamo. Se una persona ama in modo sano l’altra non le chiede di rinunciare a se stessa. Ricordiamoci sempre che non riusciamo ad amare nessun’altro se prima non sappiamo amare noi stessi.

One thought on “‘Sacrifici d’amore’. Fino a che punto è giusto sacrificarsi per amore?”

  • Davvero interessante…”Le persone che amano in questo modo non sono capaci di sostenere e sopportare il senso di colpa che le assale se provano ad amare se stesse, devono quindi spostarsi e proiettarsi sull’Altro.” mi domando come mai una persona si comporta così…

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