A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
Video tratto dal film Via col Vento (V.Fleming, 1939)
ASCOLTA QUI SOTTO IL PODCAST CON L’INTERVISTA ALLA DOTT.SSA SACCA’ SUL TEMA ‘QUANDO FINISCE UN AMORE’ PER IL PROGRAMMA LOVE & SEX AFFAIR, RADIO BASE
Quando finisce una storia d’amore il ‘lutto da separazione’ può durare mesi o addirittura anni e in assoluto il far finta di nulla è la situazione che crea più danni e che prolunga la sofferenza nel tempo. Molto spesso ci si concentra unicamente sugli aspetti ‘catastrofici’ che implica una separazione (per quanto possa essere duro il momento la buona notizia è che le persone lo affrontano e ripartono!) e più raramente si offrono spunti di riflessione e suggerimenti su come ‘ripartire’ dopo l’addio.
Oggi voglio offrire pertanto delle utili indicazioni per affrontare questo delicato momento e riprendere in mano le redini della propria vita! Vediamoli insieme:
-Capire cosa è realmente accaduto: sarà importante trovare una spiegazione alla fine della storia per capire e apprendere dall’esperienza della perdita. Sarà necessario comprendere i propri errori e quelli del partner. Capire ‘perché è successo’ è fondamentale. All’inizio non è facile poiché si è offuscati da uno ‘tsunami emotivo’ che racchiude dolore, rabbia, tristezza e non ci permette di essere lucidi nell’analisi di ciò che è accaduto ma la comprensione di ciò che non ha funzionato ci permetterà di fare una maggiore chiarezza dentro noi stessi. La lucidità mentale è preziosa per rimetterci in piedi dopo ogni caduta.
– Concedersi un giusto “periodo di lutto“: è necessario un tempo adeguato per poter elaborare il trauma del distacco. Nonostante molti di noi vogliano rifuggirlo il ‘dolore’ è un grande maestro, permette di capire i nostri errori e di trasformarci in persone migliori. Dobbiamo però attraversarlo senza fuggire, non ci sono altre strade.
– Affrontare la situazione, piuttosto che lasciarsi andare ed autodistruggersi: quando finisce una storia sentimentale molti sono disorientati; non sapendo cosa fare molti si chiudono a piangere nella casa del dolore, altri continuano a rincorrere i fuggitivi, altri ancora utilizzano i figli come arma di ricatto.
Attenzione nessuno vi sta dicendo che non sia normale essere tristi, delusi, arrabbiati. Tutte queste sono naturali reazioni dopo una separazione ma se si prolungano rischiamo di generare meccanismi distruttivi nei confronti del nostro benessere. Potrebbe invece essere molto sano imparare a fermarsi (ricordate ciò che è stato detto prima: concedersi il tempo del dolore?) e imparare a gestire il tempo in modo diverso: riscoprire i propri interessi, le amicizie lasciate indietro, le attività che si facevano nel passato. Sarà fondamentale a un certo punto riprendere in mano le redini della propria esistenza: nuovi amici, nuove idee e progetti, nuovi obiettivi; tutto questo aiuta la persona risalire la china più velocemente!
-Circondarci di persone positive che ci fanno stare bene: in questi periodi difficili è prezioso circondarsi di personaggi positivi evitando accuratamente tutti coloro che si (o ci) piangono addosso. Allontanatevi da tutti coloro che sono abili a sottolineare il risvolto negativo della situazione (Adesso per te sarà veramente dura!) o coloro che sanno unicamente criticarvi ( Te l’avevo detto che lui/lei non faceva per te, hai sbagliato e ora ne paghi le conseguenze!)
-Trovare nuovi stimoli:in molte città possiamo trovare associazioni che promuovono corsi di vario genere (benessere personale, rilassamento, comunicazione, percorsi culturali etc.). Iscrivendosi le persone hanno la possibilità di essere stimolate, si concentrano sul nuovo e conoscono persone con interessi simili ai propri. In questo modo gli individui si sentiranno più partecipi della vita e meno soli. Sarà più facile ripartire se la nostra mente si concede il lusso di nuovi stimoli!
-Quando da soli non ce la facciamo chiediamo l’aiuto di un professionista: in questi momenti è giusto ricorrere al prezioso aiuto di uno psicoterapeuta che sosterrà il paziente nell’attraversamento del doloroso passaggio della perdita aiutandolo nell’amara ma allo stesso tempo fondamentale elaborazione dei vissuti di rabbia, dolore, confusione e disorientamento che accompagnano questo momento.
In particolare lo psicoterapeuta aiuterà il paziente a prendere consapevolezza “emotiva” del suo disagio facendo emergere emozioni, sentimenti, pensieri e riflessioni.
Attraverso il percorso psicologico il paziente potrà comprendere come una perdita dolorosamente vissuta e profondamente elaborata può creare le condizioni per il riconoscimento della stima in se stessi e per una rinascita interiore fondata su una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie scelte.
alessandra says:
Che dire …concordo con cio’ che ho letto e ,condivido il fatto che ognuno di noi ha i suoi tempi di guarigione. Dal mio punto di vista , la cosa mi dice anche che la nostra guarigione dipende dal fatto di come e dove una persona è cresciuta,vedi cultura sociale,educazione famigliare e scolastica e di conseguenza anche l’esperienze di vita completa la sua crescita. Vi è una cosa pero’ che non riesco a condividere con molti e cioè la frase che spesso ci si sente dire e cioè devi amare te stessa! ma in che modo dico ? io ad esempio tendo sempre ad amare altri prima e proprio questo mi mette a rischio di soffrire magari un po di piu, mi sono anche resa conto che mi è difficile cambiare la mia natura ,posso solo modificarla un po’ e per modificarla mi ci vuole una vita terrena, per cui è una continua evoluzione in tutti i sensi ,emotiva, spirituale ect. Credo che in fin fine io abbia forse scelto la via piu tortuosa? amare me stessa non è forse questo ? rispondo : si! perchè questo io sono.