L’esperienza di Francesca con Karibuni ONLUS
A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta
Questa settimana ho deciso di fare un articolo diverso, di uscire dalla nostra solita realtà per intervistare Francesca, trent’anni, che si è recentemente recata in Kenya tramite l’Associazione Karibuni Onlus di Como, per offrire il suo aiuto e visitare le popolazioni del luogo. Francesca ci parla della sua esperienza e della sua trasformazione. Perché aiutare, oltre a farci bene ci cambia, sempre in meglio…
Nella foto: Francesca nel suo viaggio
Francesca per prima cosa presentati ai lettori del blog PSICOLOGO IN FAMIGLIA. Quanti anni hai e cosa fai nella vita?
Salve a tutti, mi chiamo Francesca ho trent’anni e lavoro nell’ azienda di famiglia a Como. Ci occupiamo di moda.
Come e quando hai conosciuto l’associazione Karibuni ONLUS? Ti va di presentarcela?
L’Associazione Karibuni nasce da un viaggio in Kenya di un gruppo di amici nel 2002 e la conoscenza delle realta’ locali ha portato questo piccolo gruppo di persone a fare i primi interventi di aiuto e sostegno. Alla fine del 2004 viene fondata Karibuni Onlus (in swahili karibuni vuol dire benvenuto). Obiettivo dei fondatori è dedicarsi alla realizzazione di progetti scolastici, educativi e poi sanitari. Il principio su cui si fonda questa associazione è che la crescita di un popolo, il suo sviluppo ed il suo futuro benessere nasca proprio da un forte radicamento scolastico e da adeguate garanzie sanitarie. Io sono entrata in contatto con quest’associazione tramite un amico di famiglia.
Quanto è durato il tuo viaggio? Quali sono state le tue emozioni prevalenti?
Il mio viaggio è durato solo una settimana che però stata davvero molto intensa! Si partiva presto al mattino con le jeep attraversando le strade di terra rossa sterrate, in media facevamo circa sei ore di viaggio al giorno tra andata e ritorno. Abbiamo visitato sempre luoghi diversi. In primis i carceri femminili e maschili dove l’ associazione si è preoccupata di donare serre e macchine da cucire per poter offrire lavoro e occupazione. Abbiamo poi visitato fattorie, scuole e ospedali che sono stati creati dal nulla e hanno offerto alla popolazione del luogo la giusta assistenza scolastica e sanitaria.
La cosa che mi ha emozionato di più è stato il contatto diretto con i bambini nelle scuole, con i loro sorrisi e i loro ‘ciao’! Sono rimasta colpita dall’accoglienza e dall’entusiasmo che abbiamo ricevuto nelle scuole, non potrò mai dimenticare quelle emozioni.
Sono rimasta scossa in particolare dalla visita alle carceri ed entrare in contatto con realtà a noi profondamente sconosciute: persone vestite ancora con tute a righe bianche e nere, dormitori con materassi buttati in terra e camerate con persone ammassate. Confrontarsi con questo tipo di sofferenza ha un effetto profondo sull’anima e cambia il tuo punto di vista sulle cose.
Come ti sei sentita quando sei tornata a casa?
Ero consapevole che al mio rientro avrei provato nostalgia di un’esperienza così intensa ma non avrei mai immaginato che quest’emozione sarebbe stata così forte! Il mio cuore è di certo rimasto lì. Questa esperienza mi ha profondamente modificato e credo che le persone possano fare tanto anche a distanza per queste popolazioni.
Vi confesso che ripartirei immediatamente e consiglio ogni giorno a tutte le persone che incuriosite dal mio viaggio mi chiedono informazioni di andare e recarsi in quei luoghi per dare anche un piccolo aiuto e sostegno. La presenza, l’attenzione, l’esserci sono fondamentali.
Suggerisco a tutte le persone che leggeranno questa mia intervista di informarsi, di offrire il loro aiuto e magari di andare a vedere con i loro occhi queste realtà, perché avere la possibilità di aiutare e uscire dalla propria realtà per calarsi in queste dimensioni ci rende senza dubbio persone migliori.
Ringrazio di cuore Francesca per la sua bella testimonianza e vi lascio i riferimenti dell’Associazione Karibuni Onlus di Como. E’ quasi Natale, perché non fare e non farci un regalo diverso?
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