A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma
Ognuno di noi sa cosa succede quando andiamo dal medico, pochi invece hanno esperienza di ciò che accade quando si va da uno psicologo. Questo perchè l’abitudine è meno diffusa ma anche perchè paure e pregiudizi su questa figura danno luogo ad una serie di convinzioni e credenze, il più delle volte false, che tolgono lo spazio a quella che è la verità su ciò che accade nella “stanza” dello psicologo.Dunque cerchiamo di capire insieme che cosa accade quando un ipotetico paziente si reca per la prima volta dallo psicologo.
C’è chi si chiede cosa dovrà raccontare, di quali “traumi” parlare, chi inizia a narrarare la storia della sua vita e chi invece non sa da dove cominciare… il disagio iniziale è un sentimento assolutamente naturale che accomuna tutti coloro che vivono per la prima volta questa esperienza.
Durante il consulto iniziale voi spiegate quale è il problema e lo psicologo vi ascolta e fa domande per avere una comprensione più chiara del disagio. Il colloquio dura solitamente tra i 45 e i 60 minuti. Lo specialista può aiutarvi e incoraggiarvi nel descrivere il vostro caso, i vostri sentimenti, le vostre emozioni. Alcune delle domande tipiche saranno: “Per quale motivo è venuto oggi qui da me?” “Quanto il problema influenza la sua vita?” “Quali difficoltà le crea il suo disagio?” “Cosa la spaventa maggiormente?” E così via…
A questo punto voi inizierete a parlare della storia del vostro problema e delle vostre difficoltà. A seconda delle risposte che darete, lo psicologo potrà decidere se approfondire certi argomenti piuttosto che altri, potrà inoltre chiedervi di fare esempi specifici sul vostro disagio, descrivere la vostra giornata tipo o magari parlare in modo più dettagliato delle vostre relazioni personali.
Prima che la seduta abbia termine lo psicologo descriverà le sue prime impressioni; tuttavia è bene sapere che non basta un unico colloquio per aver chiaro il quadro della situazione; spesso infatti sono necessarie più sedute in cui il professionista potrebbe sottoporvi anche a test od interviste per integrare le informazioni ottenute dal colloquio con ulteriori elementi al fine di decidere al meglio come procedere.
Quanto dura la fase di definizione del problema? Dipende da diversi elementi: la natura del problema, la modalità di lavoro dello psicologo, il modo in cui ogni persona si approccia alla situazione e al terapeuta. E dopo aver definito il problema che cosa succede? Dopo che lo specialista avrà effettuato un’attenta valutazione del vostro caso e deciso come intervenire la condividerà con voi e inizierete insieme il vostro lavoro.
Un’importante raccomandazione per tutti: laddove abbiate dubbi o necessità di ottenere chiarimenti non esitate a chiederli al vostro psicologo. E’ un vostro diritto, poiché stiamo palando della vostra salute mentale. Non abbiate timori di chiedere e prendetevi il tempo di riflettere. Ricordate che se è importante affidarsi ad un professionista preparato è altrettanto necessario ricordare che state scegliendo una persona a cui dovrete confidare i vostri vissuti più intimi. A prescindere dalle referenze o dalla reputazione, uno psicologo poco sensibile e comprensivo probabilmente non è la persona che state cercando!
La Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma, riceve privatamente su appuntamento
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Riferimenti bibliografici
La salute della mente. Riconoscere e prevenire e curare i disturbi mentali, Dianne Hales e Robert Hales, Longanesi Editore, 1998