A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
Oggi parliamo del legame che spesso intercorre tra dipendenza affettiva e gelosia. Molto spesso infatti lagelosia e la dipendenza affettiva sono strettamente correlate. Se è presente l’una è molto probabile sia presente anche l’altra.
Il dipendente affettivo agisce sulla spinta della sua paura più grande, quella di rimanere solo. E farà di tutto per non rimanerci. Di conseguenza, nel momento in cui si presume che l’oggetto d’amore, senza un dato di realtà, possa venir meno, si manifesta quella dolorosa sensazione di vuoto e vulnerabilità che spesso spinge a scenate di gelosia o gesti disperati nel tentativo di tenere legato a sé l’oggetto d’amore.
Ricordiamoci che la gelosia è quel sentimento che parte dal presupposto che potrei perdere ciò che ho di più caro, in questo caso il/la partner.
Secondo la definizione di Bowlby (1988) la gelosia è “una risposta emotiva legata al pericolo di perdita e sottrazione del partner, che è connessa a reazioni di angoscia, rabbia e aggressività che hanno la funzione di proteggere la relazione stessa” (Bowlby, 1988).
Si manifesta con gradi diversi di intensità dipendenti dallo stato della relazione fra i due partner: tanto più la relazione è vissuta come determinante per la sicurezza e l’integrità della persona tanto maggiore può essere l’intensità della reazione di gelosia. E’ fondamentale però operare una distinzione tra gelosia “sana” e gelosia “irrazionale”, in taluni casi patologica: la gelosia “sana” è quella che avvertiamo quando si profila una minaccia “concreta” alla nostra relazione affettiva, è un sentimento inseparabile dal’amore per il/la partner ed è naturale se presente a livelli accettabili. Parliamo invece di gelosia “irrazionale” quando il timore di perdere qualche cosa che si ritiene essenziale per il proprio benessere – e che altri possano impossessarsene – si manifesta anche in assenza di un motivo valido.
La persona affetta da gelosia patologica emette i seguenti comportamenti:
– Mostra una costante ed irrazionale paura dell’abbandono e sentimenti di tristezza per la possibile perdita
– Sorveglia continuamente il/la partner
– Sottopone il/la partner a controlli, trappole, limitazioni e ritorsioni
– Sottopone il/la partner a punizioni
– Sottopone il/la potenziale “rivale” a punizioni
La gelosia “irrazionale” prende origine da sospetti che non hanno una prova nella realtà e la cui origine è da collocare in uno stato di angoscia che prende forma solo “nella mente” della persona senza avere alcun riscontro nella realtà. Nella mente del geloso patologico si creano continue distorsioni della realtà ed interpretazioni erronee degli eventi, fino ad arrivare a dei veri e propri “deliri di gelosia ” che spesso sono all’origine di fatti di cronaca come i delitti passionali.
La gelosia dunque può raggiungere forme non controllabili nei soggetti affetti da dipendenza d’amore, in cui l’insicurezza nel campo affettivo porta alla ricerca del controllo e del possesso del partner (limitando gli spazi della sua vita personale).
I dipendenti affettivi, ossessionati dal bisogno di essere amati, nel corso di una relazione rimangono spesso in una posizione di allerta che li induce ad “interpretare” i segni di insoddisfazione come inevitabili presagi della conclusione della loro storia.
Come si interviene sulla gelosia patologica?
E’ bene che chi soffre di questa forma morbosa di gelosia venga spinto a farsi aiutare da un esperto del settore perché la minaccia è quella della rottura della relazione. L’aiuto di uno psicologo permette a colui che è affetto da gelosia “irrazionale” innanzitutto di comprenderne l’origine e di imparare poi a riconoscere e correggere le sue distorsioni interpretative della realtà e a relazionarsi con il/la partner in modo più funzionale al benessere della coppia.