A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
E un bel giorno il dipendente affettivo si risvegliò dall’incantesimo che lo teneva prigioniero di un ossessione d’amore.
Quale fu la pozione magica che lo destò? Assunse l’amore per se stesso che, nutrendolo nel profondo, lo aiutò a liberarsi dalle catene di una schiavitù che gli sembrava l’unica forma di amore possibile.
Sciolto l’incantesimo si rese conto che aveva scelto la prigionia perché aveva troppa paura della libertà.
Poi cominciò a guardare il mondo dal suo punto di vista e si accorse che c’erano tanti e nuovi colori.
Finalmente si apparteneva e, libero nell’anima, aveva imparato a scegliersi e a smettere di farsi scegliere
(Dott.ssa Francesca Saccà)