A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
Il dipendente affettivo è una persona che non si sente libera di amare un altra persona per quella che è veramente e, nello stesso tempo, non è in grado di farsi amare per quella che è la sua vera natura; sostanzialmente il dipendente sta insieme all’altra persona per colmare le proprie paure, i propri bisogni. e non riesce a godere dei veri e propri aspetti positivi dei rapporti umani, obnubilato dalla possessività, dall’ansia di separazione e dalla paura di essere abbandonato.
In questi soggetti si può sviluppare nel tempo un vero e proprio quadro psicopatologico contraddistinto da depressione, ansia generalizzata, disturbi del sonno, irritabilità, problemi alimentari, ossessioni e compulsioni.
Chi è afflitto da Dipendenza Affettiva soffoca sul nascere ogni suo interesse, desiderio, amicizia, rapporto con altre persone e familiari, così come restringe al minimo gli impegni lavorativi fino a trascurare e a manomettere tutto ciò.
Da un punto di vista comportamentale il dipendente infatti dedica completamente tutto sé stesso all’altro, al fine di perseguire esclusivamente il benessere del partner e non anche il proprio, come dovrebbe essere in una relazione sana ed egualitaria.
I principali sintomi della dipendenza affettiva sono:
– Paura di perdere l’amore, dell’abbandono, della separazione
– Paura della solitudine e della distanza
– Paura di mostrarsi per quello che si è
– Paura di amare l’altro per quello che è
– Senso di colpa
– Senso d’inferiorità nei confronti del partner
– Gelosia e possessività
– Rabbia
COME USCIRNE: IL TRATTAMENTO IN PSICOTERAPIA
Tramite il percorso terapeutico il paziente impara a guardare in faccia alle proprie fragilità e bisogni insoddisfatti al fine di riprendere in mano la propria esistenza e a gettare le basi per la costruzione di una più sana e funzionale modalità d’amare.
Oltre a comprendere le origini del disagio nel percorso terapeutico a carattere cognitivo comportamentale viene data importanza fondamentale ad un lavoro che mira a migliorare l’autostima del paziente e potenziare le sue abilità assertive. Si lavora in modo mirato alla gestione delle principali paure ed emozioni che caratterizzano il paziente dipendente: la paura di essere abbandonato, la paura di rimanere da solo, la gelosia, il senso di colpa, i pensieri disfattisti, le relazioni malsane tenute in piedi.
Nel processo psicoterapico si sostiene e si aiuta il paziente a riconquistare l’autonomia perduta (o forse mai avuta). Ricordiamoci che la dipendenza affettiva imprigiona il paziente in una sorta di gabbia che lo rende schiavo e impotente sul piano emotivo nei confronti degli altri.