A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa a Roma
Con la parola lesbismo indichiamo i “desideri, i sentimenti e l’erotismo di una donna quando questi sono orientati solo ed esclusivamente verso il suo stesso sesso”. Il termine deriva dall’isola di Lesbo, dove visse la poetessa Saffo che, nel VII secolo a.C., attraverso i suoi versi esaltò la bellezza della femminilità e dell’eros tra donne.
Oggi non è facile la vita per le donne lesbiche a causa dell’omofobia diffusa, termine che sta ad indicare “l’insieme di pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti e opinioni discriminatori nei confronti di gay e lesbiche”. Le persone omofobe pensano che i gay e le lesbiche siano perversi e pericolosi, o comunque “sbagliati”. A seconda del grado di omofobia, le reazioni di un omofobo di fronte a una persona omosessuale possono andare dal semplice disagio, alla paura fino alla violenza.
Dal momento che è molto diffusa, l’omofobia causa alle lesbiche una serie di effetti sul piano sociale e psicologico: molestie verbali e fisiche, la sopportazione di pregiudizi diffusi nei più diversi ambienti sociali e professionali, le discriminazioni personali o istituzionalizzate. Da un punto di vista psicologico in queste donne riscontriamo frequentemente problematiche legate ad una bassa autostima dovute all’accettazione conscia o inconscia di tutti i pregiudizi e degli atteggiamenti discriminatori, citati sopra, di cui essi stessi sono vittime.
Una donna lesbica che fin dall’infanzia ha sentito intorno a sé pregiudizi e atteggiamenti negativi nei confronti dell’omosessualità è naturalmente portata a interiorizzare parte di tutto ciò, finendo per sentirsi “sbagliata” in quanto omosessuale. Quando ciò avviene parliamo di “omofobia interiorizzata”, atteggiamento che comporta la difficoltà ad accettare serenamente l’orientamento sessuale, fino alla completa negazione di tale orientamento.
Ciò è tanto più vero in quanto i gay e le lesbiche spesso crescono senza modelli positivi di riferimento e nella maggior parte dei casi senza poter trovare nella famiglia d’origine un adeguato supporto.
Nella vita di tutti i giorni la donna lesbica che vive il peso del pregiudizio e tende a giudicarsi negativamente, è preoccupata che gli altri scoprano la sua omosessualità, a volte finge di essere eterosessuale per sentirsi accettata e spesso non riesce a sviluppare una sana relazione di coppia. Col tempo questa condizione può portare a problematiche psicologiche quali ansia, depressione, problemi con l’alcol e con il cibo, ansia sociale e disturbi sessuali.
Inoltre il senso di fallimento e di colpa, così come sentimenti di vergogna e imbarazzo, possono spingere le donne lesbiche verso l’isolamento sociale e la chiusura, cosa che non migliora certo la condizione in cui si trovano; accade spesso che la donna taccia sulla sua situazione omosessuale e prenda le distanze dal proprio nucleo familiare e amicale, magari decidendo di trasferirsi in altre città.