Come riconoscere e difendersi dai ‘serial killer dell’anima’: intervista a Cinzia Mammoliti

A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma

copertina serial

Uno dei testi recenti più efficaci in merito al tema della manipolazione affettiva è, a mio parere, ‘I serial killer dell’anima’, di Cinzia Mammoliti, Edizioni Sonda, 2012. Ho avuto il piacere di conoscere virtualmente Cinzia e di confrontarmi con lei in merito a questo tema. Condivido con voi l’intervista che le ho fatto.

Buona lettura

Dott.ssa Francesca Saccà

Benvenuta Cinzia, presentati ai lettori del blog…

Buongiorno a tutti sono Cinzia Mammoliti e mi occupo di formazione e consulenza in ambito criminologico. Sono una donna che ha fatto delle proprie passioni un lavoro e mi ritengo molto fortunata in quanto l’amore per il mio mestiere mi porta quotidianamente un profondo arricchimento non solo professionale ma soprattutto umano. La mia attività é prevalentemente centrata sulla forma di violenza maggiormente diffusa, e a volte paradossalmente più trascurata in criminologia, che è la violenza domestica che presenta una cifra oscura considerevole in quanto troppo poco denunciata, e a volte neanche individuata dalle vittime vessate non solo e necessariamente fisicamente ma anche e soprattutto psicologicamente. La dimensione psicologica dell’abuso emotivo costituisce una questione molto complessa e le dinamiche che coinvolgono carnefice e vittima richiedono studi e analisi attente per poter attuare una prevenzione che sia veramente efficace.

Tu sei autrice di quello che, a mio parere, è uno dei migliori libri in circolazione sui manipolatori relazionali, “i serial killer dell’anima”. Come nasce questo tuo libro?

Ti ringrazio per l’apprezzamento anche perché stimandoti come professionista del settore penso che un lavoro sinergico condotto tutti insieme e finalizzato ad aiutare le persone a uscire da disagi sia fondamentale per progredire nell’ambito della salute e del benessere individuale. Il libro nasce dall’esigenza di dare voce a tutte le  testimonianze di persone abusate che nel corso di questi anni si sono rivolte a me in cerca di aiuto. Dal mio profondo senso di giustizia che ritiene amorale un ordinamento che non fornisca un’adeguata tutela a chi subisce e da un’esperienza personale che mi ha aperto gli occhi sulle subdole modalità manipolative in cui possono incappare anche le persone più tecnicamente attrezzate quando ci sono di mezzo i sentimenti.

Nella tua esperienza di vita personale ti sei  imbattuta in un vampiro affettivo. Alla fine del libro lo dichiari del resto. Ma come ha influito sulla tua vita questo tipo di esperienza?

E’ un’esperienza che mi ha cambiata molto, da un lato in meglio dall’altro meno, come tutte le esperienze intense immagino. Il percorso con un vampiro, mentre lo vivi,  modifica il tuo sistema percettivo e la tua scala di valori e credenze. Ti resetta e mette a contatto con le parti peggiori di te, con il tuo lato oscuro. Il manipolatore perverso trasforma il bello in brutto e cerca di destrutturarti perché non sopporta la tua parte umana e sensibile. Si tratta, come ho spesso detto, di un viaggio all’inferno con biglietto di ritorno se si è abbastanza forti. Se no di vampirismo si può morire. Mentre vivevo quell esperienza mortifera mi ripromisi che nessuno avrebbe dovuto mai stare come mi sentivo io in quegli anni. Iniziai così a studiare da fuori quello che stavo vivendo, a prendere appunti, a utilizzare gli strumenti che avevo a disposizione. Diciamo pure che senza quell’esperienza il libro non sarebbe mai nato e quindi non tutti i mali vengono per nuocere dato che si stanno salvando migliaia di donne.

So che ti stai occupando di studiare la SINDROME DA MANIPOLAZIONE RELAZIONALE (SDMR), vuoi spiegare ai lettori in cosa consiste questa sindrome e quali sono i sintomi?

In qualità di membro del comitato scientifico di  Link italia  www.link-italia.net associazione di Modena presieduta dalla D.ssa Francesca Sorcinelli e impegnata su scala nazionale e internazionale nella ricerca in ambito criminologico, vittimologico, investigativo, psicosociale e zooantropologico, io e uno staff di specialisti stiamo vagliando e studiando una specifica sindrome da noi individuata, che abbiamo chiamato SDMR (Sindrome da Manipolazione Relazionale). Questa sindrome colpirebbe la quasi totalità delle vittime dei manipolatori relazionali e si presenta sia in concomitanza del rapporto con il partner o genitore, che a fine relazione. Di durata soggettiva, spesso è causa di disturbi fisici, piscologici o psichiatrici, anche irreversibili. I sintomi sono vari e complessi . Li potete trovare sulla pagina https://www.link-italia.net/questsmr.html contenente un questionario ad hoc che abbiamo strutturato per chi ritiene di essere o essere stato vittima di manipolazione relazionale.

Spesso di parla di ‘vampiri affettivi’ unicamente al maschile, ma nella mia esperienza di psicoterapeuta ho incontrato anche molte donne appartenenti alla tipologia ‘vampiro’. Nella tua esperienza di criminologa hai constato una differenza di genere nell’ambito del fenomeno della manipolazione relazionale?

Forse le donne si espongono di più rispetto agli uomini vittime, ma le vampire energetiche sono altrettanto diffuse e a volte meglio mascherate. Si trovano ovunque: nelle relazioni sentimentali, amicali, lavorative e le modalità comportamentali sono analoghe a quelle maschili. Devo dire che attraverso la grande sensibilizzazione mediatica che stiamo facendo vanno aumentando gli uomini che manifestano il bisogno di essere aiutati a uscire da relazioni disfunzionali e perverse.

Come si riconosce una vittima di manipolazione affettiva?

Destabilizzata, insicura, spaventata, ansiosa. Ha sempre bisogno del consenso e del riconoscimento del manipolatore per sentirsi bene. Questo é il primo, preoccupante sintomo che accomuna tutte le vittime. Deve sempre dimostrare di valere, di avere ragione, di non essere sbagliata. Quando una persona ci mette in queste condizioni bisogna fuggire subito rinunciando a una comunicazione che non potrà mai avere luogo. Dal suo punto di vista il manipolatore ha sempre ragione e odia chiunque si opponga a lui.

Che suggerimento daresti a una persona che si rende conto di essere vittima di manipolazione affettiva? Come mettersi in salvo da un serial killer dell’anima?

Il consiglio che do e l’unico che ritenga effettivamente praticabile è la fuga. Una fuga con interruzione integrale dei rapporti laddove possibile. In molti casi, purtroppo, soprattutto quando ci sono figli di mezzo si è costrette a mantenere un rapporto col manipolatore e allora bisogna allenarsi a non cadere nelle loro trappole che vengono puntualmente tese per poter continuare a creare confusione e destabilizzazione. Esistono efficaci tecniche di contromanipolazione ben descritte anche all’interno dei testi che suggerisco ne I serial killer dell’anima.

I manipolatori, lo sappiamo benissimo, non agiscono da soli. Puoi spiegarci come le vittime partecipano al circuito della manipolazione?

Come il vampiro della leggenda non poteva entrare in una casa se non invitato, allo stesso modo questi vampiri energetici non possono abusarci se in qualche modo non glie lo consentiamo. La violenza psicologica è un qualcosa che permettiamo quando non abbiamo imparato a rispettarci e farci rispettare o quando siamo troppo gentili con gli altri o portati a non vedere il male. In ogni caso dalla seconda volta in cui qualcuno ci manca di rispetto la responsabilità diventa anche nostra. Quando una relazione con un manipolatore é avviata si entra in una sorta di delirio che conduce inevitabilmente allo sfacelo la parte più coinvolta, e cioé la vittima, la quale più è maltrattata meno se ne fa una ragione; più cerca di capire il perchè più viene maltrattata, in una spirale senza fine che la porta a invischiarsi e non riuscire ad andarsene a fronte dei primi campanelli d allarme come sarebbe giusto fare.

Sappiamo che spesso donne o uomini vittime di manipolazione e violenza psicologica manifestano una forte resistenza a chiedere aiuto e spesso tendono a isolarsi. Quale è secondo te il comportamento più funzionale per le persone che circondano le vittime e che vogliono aiutarle?

Questo é uno dei punti più critici perchè aiutare chi non si vuole fare aiutare é, a mio parere, impossibile. Le vittime di manipolazione e violenza psicologica spesso sono isolate perchè l ‘isolamento è stato creato loro ad hoc dall’abusante che, come sappiamo, per poter abusare liberamente deve innanzitutto fare terreno bruciato intorno alla preda. Chi si isola volontariamente invece lo fa spesso perché si vergogna di quel che sta vivendo e avendo sviluppato una dipendenza non trova la forza di chiedere aiuto perchè non ne vuole uscire. L unico modo per stare vicini a una vittima che vuole rimanere nella situazione che vive consiste nel cercare di riportarla su un piano di realtà e obiettività fornendo, laddove possibile, strumenti utili per acquisire consapevolezza: scritti, articoli, blog, forum, libri e film sull argomento hanno contribuito ad aprire  gli occhi a molte delle mie clienti.

So che stai per pubblicare il tuo secondo libro in merito a questo argomento. Puoi fornirci qualche piccola anticipazione?

Si tratta di un sequel de I Serial killer dell’anima. Ho individuato e analizzato le dieci  principali  maschere che indossano i più pericolosi manipolatori relazionali partendo da testimonianze di vittime di abuso. Ne traccio  specifici identikit che possano facilitarne il riconoscimento e fornisco al contempo suggerimenti per riuscire a neutralizzarli.

 

Ringrazio di cuore Cinzia Mammoliti, che si occupa con passione e professionalità di un tema ‘caldo’ e all’ordine del giorno quale è la manipolazione relazionale e la violenza psicologica e vi invito a visitare il suo sito:

https://www.cinziamammoliti.it/

 

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