Gli uomini e la sindrome di Peter Pan
A cura della Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta a Roma
Video tratto dal film ‘Immaturi’, Regia di Paolo Genovese, 2011
Ad oggi sempre più donne s’imbattono in quello che viene definito ‘uomo bambino’,ossia quel maschio che in apparenza è un uomo adulto ma dentro è rimasto un bambino. Gli ‘uomini bambini’ non sono cresciuti emotivamente e il gioco per loro rappresenta la dimensione centrale della loro esistenza.
Questi uomini sono non sono ancora riusciti a oltrepassare la soglia dell’infanzia e dell’adolescenza. Quando c’è da divertirsi sono molto bravi, ma quando occorre impegnarsi nelle cose fondamentali della vita il loro lato infantile prende il sopravvento, lasciandoli inermi e incapaci di agire.
Questa condizione viene definita in psicologia come “la sindrome di Peter Pan”. Nella favola, Peter Pan è il bambino che si rifugia nell’isola che non c’è perché ha paura di crescere e perché il suo desiderio è quello di dare una “mamma” a tutti i bambini abbandonati. Gli uomini affetti da questa sindrome, così come il protagonista della favola, si rifiutano o sono incapaci di crescere, di diventare adulti e di assumersi delle responsabilità.
Chi è affetto da tale sindrome “è un essere perfetto – scrive il Dott. Roberto Cavaliere, psicologo, – che vive in un suo mondo ideale; è vivace, curioso, brillante; ha un’inestinguibile sete di novità e di esperienze; è egocentrico, impaziente; è incapace di fare i conti con la realtà; è ottimista, impulsivo, incostante. Vive in un mondo che non esiste, l’Isola che non c’è, e non ha nessuna intenzione di abbandonarla. Le banalità quotidiane, le difficoltà della vita gli scivolano addosso, si sente speciale, superiore, vive nel futuro, nell’immaginario.
Se vuole qualcosa, lo vuole subito, anche a livello sentimentale scappa da un’avventura all’altra, imprendibile, sfuggente, sempre altrove. Si protegge dalla vita, con tutte le pene che questa comporta, con una patina di giocosità”.
Che origine ha la sindrome di Peter Pan? Dobbiamo andarla a cercare nell’infanzia, il periodo durante il quale ogni individuo costruisce il proprio equilibrio emotivo. Una carenza affettiva spesso è alla base della sindrome di Peter Pan: le persone che durante l’infanzia sono state amate poco crescendo sviluppano un malessere. Una volta nel mondo dei grandi, si sentono indifese ed angosciate di fronte agli sconosciuti.
Quando sono in una coppia, gli ‘uomini bambini’ vogliono che la compagna faccia loro da mamma, che li comprenda e che ceda sempre ai loro capricci, proprio come fa Wendy con Peter Pan, sempre pronta ad assecondarlo.
Tutta questa superficialità dell’uomo Peter Pan rivela un profondo senso di disagio, infatti studi recenti riportano che solitudine, depressione, sentimenti e sessualità sono le principali criticità che affliggono quotidianamente gli uomini italiani, ma il dato più significativo è la nascita di una nuova categoria di infelici ed insicuri: i trentenni.
E’ proprio l’età dei 30 anni quella dove si riscontrano più problemi sessuali: gli uomini sono costantemente sotto pressione per il raggiungimento di obiettivi come successo e carriera per pensare al sesso in modo rilassato e goderne appieno. L’ insicurezza e l’ansia che ne derivano determinano seri problemi sessuali: l’allarme arriva dagli specialisti della Società Italiana di Andrologia, che rivela come molti giovani dai 20 ai 35 anni, che non hanno alcun disturbo d’ordine sessuale, richiedono all’andrologo pillole anti-impotenza al solo scopo di stupire la partner con una superprestazione.
L’uomo bambino è sostanzialmente incapace di impegnarsi in contesti più maturi, ha difficoltà nei rapporti sociali, poiché nessuno gli ha mai insegnato come comportarsi e lui non è mai stato in grado di imparare da solo. Il risultato è un uomo che alle prime difficoltà cerca aiuto negli altri, quando probabilmente gli altri cercano aiuto in lui.
Nella sua compagna cercherà il sostegno materno e la sua donna non lo vedrà come uomo al quale appoggiarsi perché troppo abituata a farlo appoggiare a lei. I suoi figli lo vedranno come un compagno di giochi e non come un padre.
La vita di coppia può risentire fortemente della sindrome di Peter Pan, che può essere la causa di numerose separazioni. Questo perché la vita di coppia richiede tante rinunce e impegna la persona a darsi delle regole, a rispettare quelle dell’altro, ad assumersi delle responsabilità verso il partner e verso i figli.
Una condizione di immaturità può provocare rotture fra i coniugi poiché alimenta la convinzione che la famiglia opprime e non permette di valorizzare le proprie libertà e le proprie possibilità.
Ogni impegno viene preso come una costrizione inaccettabile e da qui l’intolleranza, il desiderio della fuga e il tradimento.
L’uomo Peter Pan non è in grado di far maturare il ‘fanciullino’ che c’è in lui. Ma ricordiamoci che, per quanto sia importante non dimenticare di essere stati fanciulli e coltivare alcune preziose capacità tipiche della condizione infantile, ciò non deve finire per costituire una ‘gabbia esistenziale’ che impedisce all’individuo di crescere e maturare.
Come uscirne?
Se si soffre di questa sindrome, ci vuole tempo per guarire. Come sempre, bisogna volerlo. Per guarire, quindi, bisogna intraprendere una vera e propria riabilitazione. Per farlo, occorre procedere per tappe:
-Ammettere che si ha un problema
-Pensare ad una terapia: Chiedere aiuto a una persona competente è un modo ottimo per aprirsi e aumentare l’autostima. La Sindrome di Peter Pan può portare il soggetto alla depressione. Per questo è indispensabile parlarne con qualcuno ed essere seguiti.
Come reagire quando si tratta di una persona cara?
La cosa più importante, quando un caro soffre di questa sindrome, è avere fiducia in lui.
La donna che sta con un uomo Peter Pan non può salvarlo e non deve farlo (lui cerca una madre ma la sua donna non può esserlo!) ma di certo può sostenerlo e indirizzarlo verso un aiuto competente che gli permetta di comprendere l’origine del suo blocco e maturare raggiungendo finalmente la sua identità di adulto.
Riferimenti bibliografici:
https://danielacostantini.ilcannocchiale.it/2008/09/22/amori_facili_per_non_crescere.html
https://www.psicologi-italia.it/psicologia/salute-sessuale/653/uomini-mammoni.html
https://viveredonna.blogspot.it/2010/03/donne-attente-alluomo-affetto-dalla.html
https://www.gabblog.it/uomo-bambino/